Un tempo ero timida.
Lo sono tuttora, soprattutto con i miei autori preferiti, quando li incontro la mia lingua diventa colla a presa rapida con la bocca e non riesco a dire nulla.
Poi mi è capitato di leggere un libro, credo fosse " I sei pilastri dell'autostima" di Nathaniel Branden e presi atto che restituire a chi è stato importante per noi, a chi ci ha illuminato con un libro o una lezione o un gesto, è un segno di autostima.
Come dire, affermare:
ciò che penso e sento è importante per me, e può esserlo anche per l'altra persona.
Ma il riconoscimento passa prima da me stesso.
Questo il sostanza il concetto, sono passati troppi anni e non saprei neanche recuperare le precise parole.
Dunque è capitato che proprio in questo blog, nell'ultimo post che ho scritto mi domandavo di come mutare forma alla mia conduzione di processi e gruppi di crescita, e mi interrogassi sulla distanza delle piattaforme, sulle mancanze di poter guardare negli occhi e relazionarsi in "vicinanza".
Ed ecco, che faccio la mia primissima lezione via zoom, ed alla scuola che mi ha convocata arriva questo feedback qua
Grazie.
Che è la risposta a qualunque feedback ti arrivi.
Poi dentro di me prendo fiato e me lo godo, come fosse arrivata una risposta ai miei dubbi e ritrosie, quasi determinata a non abbracciare " mai" l'imposizione della formazione a distanza.
Un comportamento che mi ha fatto ricordare quando è finita la storia col mio primo fidanzato, e immaginai che non mi sarei mai più innamorata.
Quanta sofferenza mi sarei risparmiata lasciando scorrere, ringraziando il passato e guardando al futuro con fiducia, di me stessa e di chi sarebbe arrivato.
Quindi grazie per questo feedback, che mi ha tolto dalla modalità "mai" e mi ha restituito la modalità: "in marcia."
Così sono ancora più felice di preparare una nuova lezione sul feedback in azienda, di poter raccontare quanto questo strumento possa aiutare moltissimo, nella motivazione e nella crescita di ognuno.
Quanto le persone abbiano paura di usarlo, per non offendere, quanti lo utilizzino proprio per offendere, ferire ed umiliare.
Invece la critica parla si dell'altro, ma parla anche di noi, e quando sappiamo darla bene, sia positiva che negativa, in quel caso è sempre COSTRUTTIVA di nuove opportunità ma soprattutto di relazioni.
Costruisce ponti anziché tagliarli per sempre, far legare al dito la promessa della vendetta.
Saper criticare costruttivamente è un grande vantaggio, soprattutto è utile farci stare bene, sentirci competenti e motivanti, ed ha a che fare con la generosità.
Perché è un regalo che facciamo all'altro.
Se sappiamo farlo al meglio, serve ad entrambi, altrimenti a nessuno.
Lo sono tuttora, soprattutto con i miei autori preferiti, quando li incontro la mia lingua diventa colla a presa rapida con la bocca e non riesco a dire nulla.
Poi mi è capitato di leggere un libro, credo fosse " I sei pilastri dell'autostima" di Nathaniel Branden e presi atto che restituire a chi è stato importante per noi, a chi ci ha illuminato con un libro o una lezione o un gesto, è un segno di autostima.
Come dire, affermare:
ciò che penso e sento è importante per me, e può esserlo anche per l'altra persona.
Ma il riconoscimento passa prima da me stesso.
Questo il sostanza il concetto, sono passati troppi anni e non saprei neanche recuperare le precise parole.
Dunque è capitato che proprio in questo blog, nell'ultimo post che ho scritto mi domandavo di come mutare forma alla mia conduzione di processi e gruppi di crescita, e mi interrogassi sulla distanza delle piattaforme, sulle mancanze di poter guardare negli occhi e relazionarsi in "vicinanza".
Ed ecco, che faccio la mia primissima lezione via zoom, ed alla scuola che mi ha convocata arriva questo feedback qua
Grazie.
Che è la risposta a qualunque feedback ti arrivi.
Poi dentro di me prendo fiato e me lo godo, come fosse arrivata una risposta ai miei dubbi e ritrosie, quasi determinata a non abbracciare " mai" l'imposizione della formazione a distanza.
Un comportamento che mi ha fatto ricordare quando è finita la storia col mio primo fidanzato, e immaginai che non mi sarei mai più innamorata.
Quanta sofferenza mi sarei risparmiata lasciando scorrere, ringraziando il passato e guardando al futuro con fiducia, di me stessa e di chi sarebbe arrivato.
Quindi grazie per questo feedback, che mi ha tolto dalla modalità "mai" e mi ha restituito la modalità: "in marcia."
Così sono ancora più felice di preparare una nuova lezione sul feedback in azienda, di poter raccontare quanto questo strumento possa aiutare moltissimo, nella motivazione e nella crescita di ognuno.
Quanto le persone abbiano paura di usarlo, per non offendere, quanti lo utilizzino proprio per offendere, ferire ed umiliare.
Invece la critica parla si dell'altro, ma parla anche di noi, e quando sappiamo darla bene, sia positiva che negativa, in quel caso è sempre COSTRUTTIVA di nuove opportunità ma soprattutto di relazioni.
Costruisce ponti anziché tagliarli per sempre, far legare al dito la promessa della vendetta.
Saper criticare costruttivamente è un grande vantaggio, soprattutto è utile farci stare bene, sentirci competenti e motivanti, ed ha a che fare con la generosità.
Perché è un regalo che facciamo all'altro.
Se sappiamo farlo al meglio, serve ad entrambi, altrimenti a nessuno.