"Se non cambiamo, non cresciamo.
Se non cresciamo, non stiamo davvero vivendo."
Siamo in un periodo di profondo cambiamento.
Che riguarda tutti noi e ci sta mettendo tutti alla prova.
Ci stiamo interrogando su come e quando e quali strumenti ognuno di noi ha dentro di se per affrontarlo.
Ti propongo di farti aiutare dai colori e pennelli.
Già , mi piace la pittura perché ci fa sperimentare il cambiamento in un luogo sicuro, dove tutte le emozioni avvengono proprio come se.
Anche i nostri abituali modi di comportamento.
E' proprio qui che arriva il bello.
Posso permettermi di sentire com'è sbagliare, com'è fare tutto velocemente se di solito faccio piano, com'è incontrare la lentezza per me che sono di solito sempre a mille.
Ascoltare cosa mi dico dentro:
non lo so fare, provaci, sarà una schifezza, non ho idea di come.
Posso incontrare l'ignoto, e non è così che ci succede con le cose nuove?
Con le prove grandi e piccole che la vita, ma anche più comunemente, il lavoro ci mette davanti?
Ed ecco che quel foglio e i colori si prestano a sperimentare e trovare la soluzione, inventare nuovi modi, accorgersi di aver lasciato la critica, incontrato il limite, e essersi buttati.
Magari anche con un risultato che ci lascia increduli ed orgogliosi, soddisfatti di noi.
Oppure se non ci piace, abbiamo solo sprecato del colore, ed io nei miei corsi racconto di quanto spesso accade che i miei quadri non mi piacciono, ma li tengo lo stesso, come una base per un quadro successivo, che sarà ancora più fatto di materia e di strati, e ci lavoro sopra tante volte fino a quando non mi soddisfa il risultato.
Così sperimento anche il riprovarci, senza abbandonare subito il campo quando non ci riesco al primo colpo.
Davvero, questo per me è un incontro con un mio limite grande, io detesto non riuscire subito in tutto e bene.
Perciò un quadro diventa una palestra, per me per insistere e non desistere, per te sarà un altro limite da superare o una dote che non sapevi di avere o anche un talento nel mettere insieme i colori, o di affidarti a te.
Ed in tutto questo processo viene coinvolto tutta/o me stesso. Testa, cuore, pancia e corpo.
Nessuno strumento di formazione per me è più completo e piacevole di questo.
Quest'anno abbiamo fondamentalmente due strade.
Attendere, che potremmo fare ciò a cui eravamo abituati.
Chiedere da una parte all'altra della sala: chi ha il blu?
O " mi passi il giallo?"
Ora no, sappiamo che non possiamo.
Perciò dicevo a aspettiamo tempi migliori o ci prendiamo ciò che può essere.
Ovvero l'on line.
Ognuno a casa sua.
Questo può essere un opportunità per tutte quelle persone che in questi anni mi hanno seguito da lontano e non sono potute venire a Roma.
Dunque, tieni d'occhio questa pagina o scrivimi per sapere come e quando torneremo di nuovo a creare insieme.
L'dea del mini percorso mi è venuta così. Leggi qui.
Questo quadro qui l'ha creato Cristina.
Se non cresciamo, non stiamo davvero vivendo."
Siamo in un periodo di profondo cambiamento.
Che riguarda tutti noi e ci sta mettendo tutti alla prova.
Ci stiamo interrogando su come e quando e quali strumenti ognuno di noi ha dentro di se per affrontarlo.
Ti propongo di farti aiutare dai colori e pennelli.
Già , mi piace la pittura perché ci fa sperimentare il cambiamento in un luogo sicuro, dove tutte le emozioni avvengono proprio come se.
Anche i nostri abituali modi di comportamento.
E' proprio qui che arriva il bello.
Posso permettermi di sentire com'è sbagliare, com'è fare tutto velocemente se di solito faccio piano, com'è incontrare la lentezza per me che sono di solito sempre a mille.
Ascoltare cosa mi dico dentro:
non lo so fare, provaci, sarà una schifezza, non ho idea di come.
Posso incontrare l'ignoto, e non è così che ci succede con le cose nuove?
Con le prove grandi e piccole che la vita, ma anche più comunemente, il lavoro ci mette davanti?
Ed ecco che quel foglio e i colori si prestano a sperimentare e trovare la soluzione, inventare nuovi modi, accorgersi di aver lasciato la critica, incontrato il limite, e essersi buttati.
Magari anche con un risultato che ci lascia increduli ed orgogliosi, soddisfatti di noi.
Oppure se non ci piace, abbiamo solo sprecato del colore, ed io nei miei corsi racconto di quanto spesso accade che i miei quadri non mi piacciono, ma li tengo lo stesso, come una base per un quadro successivo, che sarà ancora più fatto di materia e di strati, e ci lavoro sopra tante volte fino a quando non mi soddisfa il risultato.
Così sperimento anche il riprovarci, senza abbandonare subito il campo quando non ci riesco al primo colpo.
Davvero, questo per me è un incontro con un mio limite grande, io detesto non riuscire subito in tutto e bene.
Perciò un quadro diventa una palestra, per me per insistere e non desistere, per te sarà un altro limite da superare o una dote che non sapevi di avere o anche un talento nel mettere insieme i colori, o di affidarti a te.
Ed in tutto questo processo viene coinvolto tutta/o me stesso. Testa, cuore, pancia e corpo.
Nessuno strumento di formazione per me è più completo e piacevole di questo.
Quest'anno abbiamo fondamentalmente due strade.
Attendere, che potremmo fare ciò a cui eravamo abituati.
Chiedere da una parte all'altra della sala: chi ha il blu?
O " mi passi il giallo?"
Ora no, sappiamo che non possiamo.
Perciò dicevo a aspettiamo tempi migliori o ci prendiamo ciò che può essere.
Ovvero l'on line.
Ognuno a casa sua.
Questo può essere un opportunità per tutte quelle persone che in questi anni mi hanno seguito da lontano e non sono potute venire a Roma.
Dunque, tieni d'occhio questa pagina o scrivimi per sapere come e quando torneremo di nuovo a creare insieme.
L'dea del mini percorso mi è venuta così. Leggi qui.
Questo quadro qui l'ha creato Cristina.