Mi fa sempre molto ridere quando ripenso a questa frase e soprattutto a come.
Chi l'ha detta prendeva in giro la sua terapeuta facendone una buffissima imitazione.
Ma cosa significa?
Tu sei spaventata dall'impegnarti.
Non so tu che mi leggi come stai.
A volte impegnarci non è solo nei confronti di una storia d'amore o di un lavoro, ma è nei nostri stessi confronti.
Di ciò a cui diamo valore.
Quanto ti impegni con te stesso, con te stessa, a realizzare i tuoi desideri? Quanto tempo ti dedichi, quanto sei disponibile a sentirti anche poco capace, a superare la frustrazione ed insistere? Quando ti impegnerai e fino a che punto?
Ti accontenti?
Ti fermi appena hai cominciato?
Oppure approfondisci fin troppo, perciò il tuo essere perfezionista alla fine risulta anch'esso essere un modo, arguto, per non concludere.
Oppure ancora pretendi che altri lo facciano per te, senza tuo coinvolgimento, come una pratica da sbrigare in tua assenza, velocemente, nel minore tempo possibile e a zero spesa (per te).
Oppure continui a rimandare.
Tutte modalità che possono essere dietro alla paura di impegnarsi.
Ti faccio un esempio personale.
Per me il disegno è sempre stato un desiderio, e aver potuto dedicarci tempo da "grande" non è stato e non è semplice. I miei punti di riferimento hanno almeno vent'anni meno di me, ed altrettanti di esperienza in più.
Non sono nata con questo talento, quello che vedi è frutto di tanta applicazione, e sì, non sai quanto spesso sono tentata di mollare, perchè mi giudico, mi dico che dovrei a questo punto essere in grado di fare meglio e di più.
Ma continuo ad impegnarmi per migliorare.
Anche se è "solo" un mio modo di esprimermi, e i disegni li uso soprattutto per raccontare in aula dei concetti.
Non vivo (solo) di disegni o di pittura, ma soprattutto di percorsi dove la creatività è uno strumento meraviglioso per scoprire un sacco di cose di noi, per provare piacere, desiderio, impegno.
Ed ecco che torniamo all'impegno.
Se per te è lavoro DEVI chiederti chi sono i tuoi concorrenti come comunicano, con quale qualità , TOV, frequenza.
Quale è il tuo TOV ovvero tone of voice?
Quello che ad esempio in questo blog vedi tutto colore e gattini e forse in effetti potrebbe non rappresentare al meglio le mie competenze e professionalità .
Lo so, ci rifletto da un po' ma è pur vero che le persone mi riconoscono per questo, e c'è chi mi sceglie o non mi sceglie anche per come comunico.
Ma avviene sempre così.
Noi non possiamo piacere a tutti.
Tu a chi vuoi piacere?
Con chi vuoi entrare in contatto?
Quali sono i VALORI che vuoi comunicare ?
Queste sono solo alcune delle domande del Personal Branding.
Non è solo il cosa ma è il come.
Quando ti racconti di desiderare qualcosa, chiediti quanto sei dispost* ad impegnarti.
A pagare, in tempo, e frustrazione, a riconoscere il valore delle persone a cui ti rivolgerai per aiutarti a mettere in pratica e a seguire le idee e i desideri che affermi di volere.
Ti lascio con una frase di Edoardo Giusti, forse potrei definirlo visionario ma qualunque definizione sarebbe riduttiva.