Stiamo vivendo in tempi disastrosi, inquietanti, a livello globale ed ai motivi climatici e guerre, seguite a due anni di pandemia, si aggiungono problemi grandi e piccoli personali di ogni giorno.
Come possiamo aiutarci?
Con la pratica, ovunque tu sia, di un metodo semplice per essere felice.
Bastano carta e penna, e la tua disponibilità ad una nuova prospettiva.
Ti sto proponendo di smettere di guardare – solo e sempre -a quello che non va.
Così facendo aumenterai il tuo benessere.
E’ un piccolo allenamento di felicità, secondo quanto afferma il fondatore della psicologia positiva, Martin Seligman.
Così facendo aumenterai il tuo benessere.
E’ un piccolo allenamento di felicità, secondo quanto afferma il fondatore della psicologia positiva, Martin Seligman.
Invece di guardare alla malattia, ai disturbi, alla patologia, a cosa determina e quali sono i segnali di cosa NON va, la psicologia positiva studia cosa al contrario può determinare il benessere personale, ponendo l'attenzione sugli aspetti positivi dell'esistenza: emozioni piacevoli, potenzialità, virtù e abilità dell'individuo.
Il positivo permette di limitare, contrastare, agire da leva rispetto a ciò che non va, e di riportarci in equilibrio (spiegato in estrema semplificazione, non me ne vogliano gli esperti, l'obbiettivo è capire a cosa può servirci nella nostra vita- non fare una lezione.)
Seligman offre una semplice pratica che promette di migliorare il benessere e ridurre il tristezza – ed è l’esercizio della gratitudine.
"Pensiamo troppo di ciò che va male e non abbastanza su ciò che va bene nella nostra vita. Naturalmente, a volte ha senso analizzare gli eventi negativi in modo di imparare da loro e di evitarli in futuro. Tuttavia, le persone tendono a passare più tempo a pensare a ciò che è sbagliato nella vita rispetto a che è utile. Peggio ancora, l'attenzione per eventi negativi ci prepara per l'ansia e la depressione. Un modo per evitare che ciò accada è quello di arrivare meglio a pensare e di assaporare ciò che è andato bene. Per ragioni evolutive, la maggior parte di noi non sono così bravi a soffermarsi sugli eventi come siamo ad analizzare eventi negativi. I nostri antenati che hanno perso tempo a crogiolarsi al sole di buoni eventi, quando avrebbero dovuto preparando per il disastro, non sono sopravvissuti all’era glaciale. Quindi, per superare la naturale curvatura catastrofica dei nostri cervelli, abbiamo bisogno di lavorare e praticare questa abilità di pensare a ciò che è andato bene."
Il nome dell’esercizio proposto da Seligman pare uno scioglilingua e mi piace molto – WHAT WENT WELL- cosa è andato bene, noto anche come "Tre Benedizioni" –oggetto di studio presso L’Università della Pennsylvania.
Chiamalo come preferisci, a me viene in mente Troisi con Ricomincio da tre.
La sera, prima di andare a dormire, SCRIVI tre cose che sono andate bene oggi e perchè,
per aiutarti a capire come replicare, aumentare la consapevolezza delle proprie azioni e delle circostanze che hanno portato a questi risultati.
In breve ti incoraggia ad una riflessione più profonda e aiuta a costruire abitudini e atteggiamenti positivi a potenziale impatto duraturo sul tuo benessere personale.
Mi piace perché ci esercitiamo a ricercare anche il bello, e dunque ad equilibrare quella tendenza ormai automatica di vedere intorno a noi solo il brutto e lo spaventoso.
Non importa se siano cose grandi o piccole.
Mi piace perché ci esercitiamo a ricercare anche il bello, e dunque ad equilibrare quella tendenza ormai automatica di vedere intorno a noi solo il brutto e lo spaventoso.
Non importa se siano cose grandi o piccole.
Fallo e basta, scrivi la data di oggi e l’elenco dei tre.
Possono essere cose materiali che hai, o doni che hai ricevuto, un incontro piacevole, un gesto gentile.
Io dopo essermi rotta un piede, ed ormai sono passati anni, non riesco mai a non pensare di quanto sia grata ai piedi che mi portano in giro per il mondo, che sostengono il peso del mio corpo, che sono lì alla base del mio essere e mi consentono di alzarmi dal letto ogni mattina. Fedeli e pronti.
Aprire entrambi gli occhi e vedere è per me una vera benedizione, un miracolo che si ripete, dopo che troppe volte in questi anni mi sono risvegliata nel nero.
Una sensazione spaventosa, da cui sto uscendo forse, e grazie ad operazioni dolorosissime.
Ci sono magie continue che accadono ogni secondo nel nostro corpo che diamo per scontate, garantite, automatiche, eppure se non avvenissero la nostra vita sarebbe drasticamente diversa.
Sicuramente avrai ogni sera la tua lista dei tre, e anzi a volte ti troverai a dover fare una scelta tra più e più cose.
Saprai mettere attenzione su cosa va, sempre più spesso e sempre più in fretta.
Stai allenando la tua mente e stai creando le premesse per un atteggiamento interiore diverso, meno negativo e più felice.
Non è la felicità a renderci grati, ma è la gratitudine a renderci felici.
Studi suggeriscono che livelli più elevati di GRATITUDINE sono direttamente legati al miglioramento della percezione del sostegno sociale così come della riduzione di stress e depressione, e che tali effetti diretti non sono spiegati da fattori di personalità (Wood et al.,2008).
Scarica e stampa i diari della gratitudine per cominciare.
Gli sfondi sono lavori creati nei laboratori di Pittura emozionale.
Studi di riferimento
Emmons, R.A., & McCullough, M.E. (2003). Counting blessings versus burdens: Experimental studies of gratitude and subjective well-being in daily life. Journal of Personality and Social Psychology, 84, 377-389.
Seligman, M.E.P. (2002). Authentic Happiness: Using the New Positive Psychology to Realize Your Potential for Lasting Fulfillment. New York: Free Press