Ognuno di noi affronta nuove sfide nella propria vita, incontra difficoltà e periodi di dubbio, in cui vorrebbe confrontarsi in un luogo sicuro, dove non esiste il giudizio a bloccare ed impaurire, ma un'attenzione alla persona, alla sua storia, alla bellezza dell'incontro e dell'ascolto.
Quando ci sentiamo sicuri possiamo sperimentare nuove modalità, apprendere, permetterci finanche di sbagliare senza alcun rischio, permetterci di ammettere l'errore e trasformarlo.
Ho provato questo incontrando il counseling nella mia vita: si è aperto uno spazio nuovo pieno di ricchezza e potenzialità, di scoperta.
La crescita personale è per me uno strumento indispensabile per lasciare pesi e inutili lamentazioni, e appropriarsi del bello di sé.
Riconoscere quante luci splendono in noi ed utilizzarle per illuminare quelle che abbiamo smesso di guardare.
Smettiamo di viaggiare in automatico e ci godiamo il percorso.
Diventiamo più consapevoli della direzione in cui stiamo andando.
Scegliamo più che lasciarci trascinare dalla corrente.
Scopriamo quanto possiamo essere noi stessi ostacoli a ciò che desideriamo e scopriamo cosa farne di quegli ostacoli.
Conoscendoli, possiamo.
Credendo siano di altri, rischiamo di stancarci a lottare contro cosa che non esistono, ed invece dipendono solo da noi.
Questo accade nei gruppi o in individuale, in modi ed intensità diverse.
Nei gruppi si sperimenta quanto può essere potente e farci sentire potenti il creare un reale spirito di squadra.
Insieme. Non più soli.
Non competizione ma cooperazione, condivisione, sostegno, ascolto.
Roba che alcuni di noi non hanno mai sperimentato né in famiglia né al lavoro.
Ci sono nuove regole: il non giudizio per esempio.
Questa liberazione crea un nuovo spazio, ricco di possibilità.
La persona che è abituata a sezionare, analizzare, utilizzare il giudizio per dirigersi ed erigersi, si trova senza questo bastone improvvisamente inutile.
Allora può sperimentare qualcosa di nuovo, per esempio l’osservarsi ed osservare abbandonandosi al flusso.
Non impegnandomi nella critica, posso utilizzare la mia intelligenza emotiva e cognitiva, in altro.
Nei percorsi, individuale o di gruppo si scoprono tesori, che restano nostri nel tempo.
Li chiamo percorsi, perché si sperimenta davvero il piacere di fare un pezzetto di strada insieme.
Ed i termini legati al viaggio, valigia, scoperta, percorso, partenza, ripartenza si prestano perfettamente alla crescita personale.
Possiamo fermarci e ripartire, possiamo conoscere benissimo una zona – relazionale o lavorativa e volerne conoscere un'altra mai frequentata.
E certo, possiamo scoprire quanto per viaggiare dobbiamo consentirci di ricaricarci e riposare.
Anche una macchina ha bisogno di far benzina, e lavare il vetro per vedere dove stiamo andando.
Crescita personale non è rifarsi il motore.
Non è cambiare macchina.
E' avere una buona cura di quella che si ha, accettare che avremmo voluto una Jaguar, una Porche, una Ferrari ed imparare a voler bene a ciò che abbiamo.