Prova a leggere questa definizione di autostima e senti cosa ti accade.
" L'autostima, pienamente realizzata, è sentire di essere adeguati alla vita e alle sue richieste.
Più specificamente, l'autostima è:
1. fiducia nelle nostre capacità di pensare e di superare le sfide fondamentali della vita;
2. fiducia nel nostro diritto al successo e alla felicità, nel nostro diritto di affermare le nostre necessità e desideri, di realizzare i nostri valori e goderci i frutti dei nostri sforzi; la sensazione di valere e di meritare tutto questo".
Da Nathaniel Branden autore di Sei pilastri dell'autostima.
Pensavo che stimarsi vuol dire anche chiedere aiuto quando serve, perché ci si stima meritevoli di felicità.
Per rialzarsi più in fretta, e non restare troppo tempo sul pavimento.
Fretta?
Ho scritto fretta?
I propri tempi vanno rispettati.
Per non sentirsi ancora più infelici, dicendoci che dovremmo già esserci già ripresi o magari neanche caduti.
Ma non possiamo restare in terra.
Per esempio.
Quando cado sciando, perché cado anche io anche se lo considero (quasi) imperdonabile e succede magari su una pista difficile e molto in pendenza, non è che non so alzarmi.
Ma se qualcuno, che in quel momento è in piedi mi porge la mano, lo faccio con più facilità e meno sforzo.
Ed anche piacere, perché mi è sempre piaciuta quella mano che arriva e si tende per ritirarmi su.
Tu che fai quando cadi?
Accetti e cerchi l'aiuto?
Ti porti giù chi ti aiuta?