Ti è mai capitato di voler cambiare e poi non lo fai?
Per esempio, smettere qualcosa che ti fa male o cominciare qualcosa che ti da gioia.
Negli anni mi sono arrivate spesso richieste molto urgenti per un percorso di crescita personale, o fare chiarezza sul proprio personal branding, che non hanno avuto alcun seguito o, si sono concretizzate solo molti mesi dopo.
A volte mi sono sentita finanche in difficoltà perché sapevo di non poter dar seguito alla richiesta in tempi brevi, poi ho capito come e perché il volere non si traduce sempre in fare immediato.
Dipende da che punto si è nella decisione.
Si, lo so, ci sono tecniche per "sollecitare" la scelta, ma preferisco sempre non essere io a tirare e convincere.
Mi piace lasciare le persone libere di scegliere.
Se sono pronte, si comincia, altrimenti si rischia in due di trascinarsi.
In questa fase, posso fornire spunti per sentire il desiderio di cambiare, cosa potrebbe guadagnare nel farlo.
Ma perché diciamo una cosa e poi non la facciamo?
Quando manchiamo ad una promessa a noi stessi, è possibile sentirci meno efficaci, ci abbattiamo e magari ci critichiamo, sentendoci finanche "falliti".
La volta dopo daremo ancora meno credito a noi stessi, cominceremo con ancora minore convinzione, avvitandoci in una spirale senza fine.
Vediamola allora come funziona, nel bene e nel male quella spirale.
E' il modello TransTeorico di Prochaska e DiClemente , che vede il cambiamento attraverso 5 stadi:
1. Precontemplazione:
il cambiamento non è ancora nei miei pensieri; non ci penso neanche a cambiare, non è di mio interesse;
2. Contemplazione: in effetti potrei cambiare, con i miei tempi;
3. Determinazione: sto pianificando il cambiamento nell’immediato futuro;
4. Azione: sto agendo il cambiamento;
5. Mantenimento: il cambiamento è avvenuto da 6 mesi o più;
6. Uscita definitiva dal modello: il mantenimento di un dato cambiamento non richiede ulteriori sforzi, è ormai acquisito (modalità “pilota automatico”);
oppure
sbang.
Ricaduta: ricomincia il comportamento problematico ed un reingresso in stadi precedenti.
Il tempo di permanenza individuale negli stadi è variabile.
In conclusione mi pare un buon modello per aiutarsi a cambiare senza abbattersi e senza raccontarsela neanche.
Tu che cambiamento desideri per te?