A volte, forse, solo guardando indietro, scopriamo che quel che allora sembrava un dettaglio, ha determinato tutt'altra direzione della via.
Prezzo, valore, titolo, contenuto.
Tra le cianfrusaglie del passato, dice Szymborska, i sogni.
Forse ogni tanto dovremmo prenderci un tempo per scrivere il curriculum per noi stessi, per riconoscere tutta la strada, e recuperare i sogni e riuscire a vederli di nuovo, per chi li ha persi, ed impegnarci per.
Ed in effetti è il lavoro che mi sono scelta io.
Far riconoscere i propri traguardi, la strada percorsa, le qualità che ci sono già e quelle da sviluppare per realizzare sogni e desideri.
Scrivere un curriculum
Che cos'è necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
WisÅ‚awa Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1 febbraio 2012)