Possiamo nasconderlo agli altri, possiamo far finta con noi stessi finanche che non sia così, ma gli ultimi anni sono stati incredibilmente richiedenti.
Non abbiamo avuto il tempo per elaborare quanto accaduto a noi, singolarmente, come famiglia e comunità , che siamo ripiombati in altra incertezza e paura.
Sia che le tue vacanze siano state riposanti o di ricarica o meno, sono andate.
E' il momento di rimettersi al lavoro.
Di ricominciare a correre, rimettersi i calzini e le scarpe (azione per me simbolo triste della ripresa autunnale e di fine delle vacanze).
Meditare, scrivere, fare una passeggiata, leggere un libro che ti fa ridere.
Dalle mie lezioni di gestione del tempo conservo sempre dentro di me, più in evidenza degli altri il "tempo cuscinetto".
Nella teoria questo tempo è sempre da considerare nella pianificazione dei progetti, per poter ammortizzare eventuali imprevisti.
Nella mia personale interpretazione, vuol dire tenermi uno spazio libero tra un impegno e l'altro.
Io odio essere in ritardo e odio dover correre sapendo già di essere in ritardo, perciò metto - non lascio- degli spazi all'apparenza cuscinetto tra un impegno e l'altro.
Mi serviranno per prendermi cura dei bisogni base (acqua dentro e fuori ad esempio, può sembrare banale, ma ho sempre trovato molto triste lavorare senza avere neanche il tempo per fare pipì).
Per estensione, guarda al tuo tempo "libero" come un modo per amarti e prenderti cura di te.
Godi di questo spazio senza colpa, ed anzi crogiolati nel cuscino.
Scegli quanto tempo puoi dedicarti.
Ed agisci, o poltrisci di conseguenza.
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