Alcune persone raggiungono i loro obiettivi con naturalezza, tutto sembra essere facile per loro, mentre tu ti sforzi e non ci riesci mai?
Perché, perché, perché?
La prima risposta che mi viene in mente è che fanno qualcosa che è nei loro geni, ci sono abilità che hanno appreso in famiglia sin da piccoli, hanno opportunità per nascita etc.
Ok, per i comuni mortali come me e probabilmente te che leggi, c’è un segreto magico, che funziona tutte le volte che lo usi e si chiama
METODO. AZIONE. PRATICA QUOTIDIANA.
Quando ci paragoniamo a qualcun altro, vediamo i risultati ma non sappiamo proprio nulla degli sforzi che li hanno portati lì.
Just do it dice uno spot.
In effetti a quel " Just "ci devi arrivare, impegnarti e metterlo in pratica ogni giorno.
Sebbene io sia strenua sostenitrice e facilitatrice di visualizzazioni- fantasie guidate, quello che immagini lo devi creare tu.
Immaginare e basta non serve, neanche pianificare di fare qualcosa, e poi lasciare il progetto nel cassetto.
Quindi, ecco una domanda per te:
cosa fai per realizzare i tuoi desideri?
La prima cosa in effetti è chiarire cosa vuoi; poi verificare quali azioni quotidiane ti servono per averlo.
Cominciare ad agire nella direzione del tuo obiettivo ti solleva in parte anche da quella melma paludosa che è la paura di non farcela.
Facile?
No, affatto, ci vuole sforzo e disciplina.
Dunque scrivi qual è il tuo obiettivo,
e quali passi ti servono per avvicinarti.
Poi li prendi e li metti in calendario, così ti accorgi di quanto devi davvero muoverti ogni giorno, vedi se è realistico e quando potresti arrivarci, quanto la data si avvicina e quanto hai già fatto, se sei in ritardo o in anticipo.
In azienda ho utilizzato il diagramma di Gantt, che è uno strumento utilissimo anche per lavorare in team.
Molto semplificato quando si tratta di te da solo, ma aiuta in modo significativo.
Si parte dalla fine, per esempio:
vorrei fare una mostra dei miei gattimatti a dicembre.
Per arrivare a questo obiettivo e data, quali passi ci sono prima?
Pensare in questi termini mi aiuta a dividere il progetto che è più un idea, un mi piacerebbe, in pezzi più piccoli.
E’ importante che li riconosca, li preveda, gli assegni un tempo nella mia agenda e perché senza questi passi, l’idea non diventa reale.
L’elenco delle azioni potrebbe essere nel mio caso di catalogare i pezzi da esporre, trovare un luogo dove esporli, individuare la data e verificare se è libera, concordare un tempo di allestimento, creare inviti ed evento, inviare inviti, prevedere occorrente per bustine, pacchettini. Disegnare e far stampare biglietti da visita appositi per i gattini, e magari dei segnalibri, che di solito regalo in queste circostanze.
Ora per esempio, è possibile che già facendo questo elenco io mi accorga che non ci sono i tempi, anche se mi muovessi da domani.
Allora potrei pensare di spostare la mostra a San Valentino.
Va bene, però devo comunque cominciare subito le attività individuate, non mi fermo perché penso di avere due mesi in più.
Ho spostato la data per starci coi tempi, se non mi muovo ora, starò esattamente nella stessa situazione di non farcela tra due mesi.
In più devo anche cominciare a ideare e dipingere una serie di amori e cuoricini in tema.
Però questo mi toglie tempo alle ordinazioni per Natale.
Dunque sono davanti al primo bivio, ma mesi di anticipo.
Ritorno al mio obiettivo e scelgo qual è più importante, a quale tengo di più, su quale voglio concentrarmi tenendo conto dei reali limiti di tempo e del mio lavoro altro.
Ci faccio i conti adesso, con calma e obiettività, senza ingolfarmi di troppe cose, che dovrei gestire tutte insieme, per poi preoccuparmi di non farcela, e magari intristirmi perché dovrò abbandonare l’idea dopo averci lavorato tanto.
In effetti ritengo che questo modo di pianificare sia ottimo per individuare la reale motivazione, quanto lo desideriamo qualcosa.
Posso benissimo dirmi, non ne ho voglia, troppa fatica e fermarmi qui.
Però mi sono liberata la mente dal tarlo continuo “dovresti”, “vorrei” e invece no, mi sono accorta subito che me la sto raccontando.
Se voglio davvero qualcosa, sono pure pronta a voler attraversare tutti i ponti che portano all’altra sponda.
Sennò la resto a guardare, romanticamente.
Spero di aver reso l’idea.
Ora tocca a te.
Obiettivo. Passi. Calendario. Azione.
Perché, perché, perché?
La prima risposta che mi viene in mente è che fanno qualcosa che è nei loro geni, ci sono abilità che hanno appreso in famiglia sin da piccoli, hanno opportunità per nascita etc.
Ok, per i comuni mortali come me e probabilmente te che leggi, c’è un segreto magico, che funziona tutte le volte che lo usi e si chiama
METODO. AZIONE. PRATICA QUOTIDIANA.
Quando ci paragoniamo a qualcun altro, vediamo i risultati ma non sappiamo proprio nulla degli sforzi che li hanno portati lì.
Just do it dice uno spot.
In effetti a quel " Just "ci devi arrivare, impegnarti e metterlo in pratica ogni giorno.
Sebbene io sia strenua sostenitrice e facilitatrice di visualizzazioni- fantasie guidate, quello che immagini lo devi creare tu.
Immaginare e basta non serve, neanche pianificare di fare qualcosa, e poi lasciare il progetto nel cassetto.
Quindi, ecco una domanda per te:
cosa fai per realizzare i tuoi desideri?
La prima cosa in effetti è chiarire cosa vuoi; poi verificare quali azioni quotidiane ti servono per averlo.
Cominciare ad agire nella direzione del tuo obiettivo ti solleva in parte anche da quella melma paludosa che è la paura di non farcela.
Facile?
No, affatto, ci vuole sforzo e disciplina.
Dunque scrivi qual è il tuo obiettivo,
e quali passi ti servono per avvicinarti.
Poi li prendi e li metti in calendario, così ti accorgi di quanto devi davvero muoverti ogni giorno, vedi se è realistico e quando potresti arrivarci, quanto la data si avvicina e quanto hai già fatto, se sei in ritardo o in anticipo.
In azienda ho utilizzato il diagramma di Gantt, che è uno strumento utilissimo anche per lavorare in team.
Molto semplificato quando si tratta di te da solo, ma aiuta in modo significativo.
Si parte dalla fine, per esempio:
vorrei fare una mostra dei miei gattimatti a dicembre.
Per arrivare a questo obiettivo e data, quali passi ci sono prima?
Pensare in questi termini mi aiuta a dividere il progetto che è più un idea, un mi piacerebbe, in pezzi più piccoli.
E’ importante che li riconosca, li preveda, gli assegni un tempo nella mia agenda e perché senza questi passi, l’idea non diventa reale.
L’elenco delle azioni potrebbe essere nel mio caso di catalogare i pezzi da esporre, trovare un luogo dove esporli, individuare la data e verificare se è libera, concordare un tempo di allestimento, creare inviti ed evento, inviare inviti, prevedere occorrente per bustine, pacchettini. Disegnare e far stampare biglietti da visita appositi per i gattini, e magari dei segnalibri, che di solito regalo in queste circostanze.
Ora per esempio, è possibile che già facendo questo elenco io mi accorga che non ci sono i tempi, anche se mi muovessi da domani.
Allora potrei pensare di spostare la mostra a San Valentino.
Va bene, però devo comunque cominciare subito le attività individuate, non mi fermo perché penso di avere due mesi in più.
Ho spostato la data per starci coi tempi, se non mi muovo ora, starò esattamente nella stessa situazione di non farcela tra due mesi.
In più devo anche cominciare a ideare e dipingere una serie di amori e cuoricini in tema.
Però questo mi toglie tempo alle ordinazioni per Natale.
Dunque sono davanti al primo bivio, ma mesi di anticipo.
Ritorno al mio obiettivo e scelgo qual è più importante, a quale tengo di più, su quale voglio concentrarmi tenendo conto dei reali limiti di tempo e del mio lavoro altro.
Ci faccio i conti adesso, con calma e obiettività, senza ingolfarmi di troppe cose, che dovrei gestire tutte insieme, per poi preoccuparmi di non farcela, e magari intristirmi perché dovrò abbandonare l’idea dopo averci lavorato tanto.
In effetti ritengo che questo modo di pianificare sia ottimo per individuare la reale motivazione, quanto lo desideriamo qualcosa.
Posso benissimo dirmi, non ne ho voglia, troppa fatica e fermarmi qui.
Però mi sono liberata la mente dal tarlo continuo “dovresti”, “vorrei” e invece no, mi sono accorta subito che me la sto raccontando.
Se voglio davvero qualcosa, sono pure pronta a voler attraversare tutti i ponti che portano all’altra sponda.
Sennò la resto a guardare, romanticamente.
Spero di aver reso l’idea.
Ora tocca a te.
Obiettivo. Passi. Calendario. Azione.