Molti spunti e punti di vista comuni, consigli pratici anche su ipotetiche situazioni "scomode".
Aggiungo una parte che per me importante, che nell'articolo è rimasta solo accennata.
Ci sono cose che magari tutti sanno, e nessuno ha mai pensato di dovertele spiegare, sono ovvie, ma..
una delle cose che avrei voluto sapere prima di andare ad un colloquio è che ci sono alcune domande non lecite, non consentite, illegali.
Tutte quelle riguardanti aspetti intimi della sfera personale:
orientamento sessuale; maternità , di paternità né sulle intenzioni in merito; situazione familiare, né su matrimoni o convivenze
così come informarsi sulle opinioni politiche e credo religioso.
Sono domande che spostano l’attenzione interna ad aspetti molto personali per alcuni di noi, magari anche dolorosi: dalla perdita di un figlio, all'impossibilità di averne, una separazione.
Anche il solo dover rispondere in merito a questi argomenti, può metterci in uno stato emotivo spiacevole, e pregiudicare il nostro essere presenti e attivi nel rispondere invece con efficacia a tutte le altre.
Ad esempio mi è capitato di sentirmi chiedere: come mai non è sposata?
Mi sa di aver risposto ciò che era vero allora, cioè che lavoravo troppo per riuscire ad avere tempo per la mia vita personale.
La verità , certo, ma dolorosa ammissione, specie davanti ad una domanda invadente di un estraneo.
Ecco una scheda riepilogativa delle domande illegali
(fonte)
Incontrare professionisti del colloquio è un esperienza che auguro a ciascuno:
nella prima multinazionale dove sono approdata, pensavo di riprendere un treno per casa dopo un ora o due, invece prova dopo prova, dalle 9 di mattina alle 7 di sera, ho incontrato responsabili del personale, prove scritte, manager e ancora manager fino al Direttore Marketing.
Capivo che ogni persona da incontrare significava colloquio superato, traguardo vicino, e allo stesso tempo ero stanca, con poca esperienza.
La professionalità di chi hai davanti e il tuo carattere, educazione, preparazione, fanno la differenza.
Ne ho avuto la riprova molti anni dopo, quando invece il mio lavoro l'avevo già , consisteva proprio nell' "impersonare"sempre lo stesso personaggio con una storia e delle qualità , davanti a più selezionatori- vero oggetto di osservazione da parte dell'organizzazione (il così detto role playing).
E' stata un esperienza preziosa, che mi ha fatto comprendere ancora meglio quanto un incontro possa essere piacevole e far uscire il meglio, o incartarsi in un gioco da cui si esce perplessi, e a volte ammaccati.
E' come una danza, per usare le parole del Prof. Castiello D'Antonio, quello che ne risulta è responsabilità di tutti i personaggi coinvolti.
Cosa succede se le domande sono lecite, ed è la cortesia che manca?
Ti trovi davanti a un intervistatore aggressivo, offensivo, maleducato e sei combattuto tra il resistere e l'andare via, con l'autostima intatta.
In alcuni casi vieni davvero messo alla prova.
"Rispondi in maniera intelligente anche a chi ti tratta stupidamente". Lao Tzu
Nell'intervista su OK salute e benessere potrai leggere le risposte mie e del Prof. Castiello D'Antonio e le mie che ho omesso qui.
Concludo dicendo che più avrai preso informazioni sull'azienda e la posizione prima di recarti al colloquio, più ti sarà facile capire se vale il tempo e la resistenza allo stress che ti richiede.
Puoi aiutarti considerando che - anche se l'intervistatore - interno o esterno - è stato scelto dall'azienda, comunque NON rappresenta l'azienda nella sua totalità .
Altro è se comprendi che chi ti sta di fronte, è anche la persona con cui dovrai lavorare.
Una possibilità sta anche scegliere se continuare l'intervista o andare via.
Se hai fatto tutto il possibile, ma ritieni che la situazione e la persona che hai davanti non è salvabile, ringrazia l'intervistatore per il suo tempo, ed educatamente saluta senza commentare il suo comportamento.
Se ritieni di essere comunque interessato alla posizione, affermalo apertamente, e chiedi quali saranno i prossimi passi del processo di selezione.
Ricorda: il processo selettivo è circolare.
Anche per te è importante comprendere se l’ambiente di lavoro, la cultura e il clima aziendale si adattano al tuo stile personale, alla tue aspettative e punti di forza.
Se l’ostilità e la maleducazione sembrano essere la norma in quell'ambiente lavorativo, chiediti se sei davvero disposto e motivato a lavorare in un posto così.
Buona lettura e buon prossimo lavoro.