Quando i concetti sembrano astratti la cosa più divertente, oltre che efficace, è applicarli.
Ogni persona si crea un idea, una "posizione" nella sua mente, di altre persone, cose, oggetti, prodotti, aziende.
Ad esempio compreresti uno Swatch perché è colorato, pratico ed economico. La praticità, il costo ed il colore sono i motivi per cui lo acquisti preferendolo rispetto ad un Rolex, bello ma inaffidabile.
Sono entrambi orologi, ma il loro "posizionamento" è molto diverso, e
probabilmente lo saranno anche gli acquirenti.
Oppure, come molti di noi, possiedi sia l'uno che l'altro, ma li utilizzi in occasioni diverse, perciò ancora una volta, hai un idea, ovvero una posizione diversa di ciascuno, nella tua testa.
Dunque come posizioniamo i prodotti, lo facciamo con le persone.
Uno ci piace o no. Anche per un semplice sguardo, senza che apra la bocca.
Per una foto, per un vestito, per un calzino bianco.
Il posizionamento è la serie di attività - consapevolmente- volte a creare una posizione unica, chiara e - possibilmente- desiderabile.
Non significa essere diversi da ciò che si è, se sei uno Swatch sei di plastica e di plastica resti.
Significa comunicare cosa fai, chi sei, perché dovrebbero scegliere te.
Tanto già lo fai, tutti i giorni, la differenza sta nell'acquisirne consapevolezza ed agire di conseguenza.
In aula propongo spesso un esercitazione laboratorio.
Mi piace molto vedere i concetti che prendono forma e sostanza, dalle parole e i gesti dei partecipanti.
Nella foto uno di questi momenti, dopo i lavori di presentazione personale di ciascuno, ogni gruppo ha disegnato come risultato una mappa di posizionamento complessivo.
Cosa noti nell'osservarla?
No, non le spalle non son mie, ma in effetti son grandi, è una giocatrice di football americano.
Ognuno nel gruppo è riuscito a distinguersi a seconda delle sue proprie qualità e preferenze, stile di comunicazione, di provenienza e destinazione.
Quando ci affolliamo tutti a dire le stesse cose, peggio ancora a ripetere le cose che hanno detto gli altri, creiamo una sovrapposizione di immagini che non ci rende più distinguibili ovvero rende nulla il lavoro di chi lo ha fatto per primo, e pure di tutti gli altri che copiano.
Però...c'è un però
C'è chi copia e poi strilla, strilla strilla talmente tanto che riesce a convincere che quelle cose le ha inventate proprio lui/lei.
Le anatre depongono le loro uova in silenzio.
Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza?
Tutto il mondo mangia uova di gallina. - Henry Ford
Anche la gallina impazzita che strilla ha il suo perché.
Ogni persona si crea un idea, una "posizione" nella sua mente, di altre persone, cose, oggetti, prodotti, aziende.
Ad esempio compreresti uno Swatch perché è colorato, pratico ed economico. La praticità, il costo ed il colore sono i motivi per cui lo acquisti preferendolo rispetto ad un Rolex, bello ma inaffidabile.
Sono entrambi orologi, ma il loro "posizionamento" è molto diverso, e
probabilmente lo saranno anche gli acquirenti.
Oppure, come molti di noi, possiedi sia l'uno che l'altro, ma li utilizzi in occasioni diverse, perciò ancora una volta, hai un idea, ovvero una posizione diversa di ciascuno, nella tua testa.
Dunque come posizioniamo i prodotti, lo facciamo con le persone.
Uno ci piace o no. Anche per un semplice sguardo, senza che apra la bocca.
Per una foto, per un vestito, per un calzino bianco.
Il posizionamento è la serie di attività - consapevolmente- volte a creare una posizione unica, chiara e - possibilmente- desiderabile.
Non significa essere diversi da ciò che si è, se sei uno Swatch sei di plastica e di plastica resti.
Significa comunicare cosa fai, chi sei, perché dovrebbero scegliere te.
Tanto già lo fai, tutti i giorni, la differenza sta nell'acquisirne consapevolezza ed agire di conseguenza.
In aula propongo spesso un esercitazione laboratorio.
Mi piace molto vedere i concetti che prendono forma e sostanza, dalle parole e i gesti dei partecipanti.
Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco. Confucio.
Cosa noti nell'osservarla?
No, non le spalle non son mie, ma in effetti son grandi, è una giocatrice di football americano.
Ognuno nel gruppo è riuscito a distinguersi a seconda delle sue proprie qualità e preferenze, stile di comunicazione, di provenienza e destinazione.
Quando ci affolliamo tutti a dire le stesse cose, peggio ancora a ripetere le cose che hanno detto gli altri, creiamo una sovrapposizione di immagini che non ci rende più distinguibili ovvero rende nulla il lavoro di chi lo ha fatto per primo, e pure di tutti gli altri che copiano.
Però...c'è un però
C'è chi copia e poi strilla, strilla strilla talmente tanto che riesce a convincere che quelle cose le ha inventate proprio lui/lei.
Le anatre depongono le loro uova in silenzio.
Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza?
Tutto il mondo mangia uova di gallina. - Henry Ford
Anche la gallina impazzita che strilla ha il suo perché.
Ma resta sempre appunto gallina, impazzita, che strilla.