Suzanne Valadon-ritratto di Maria Lani 1928 |
Manipolato, imbrogliato, copiato? Tradito.
Io con estrema tristezza, dopo anni in cui ho cercato di comunicare l'etica della professione, di spiegare il posizionamento, dopo un anno di laboratori sul valore della propria creatività, mi trovo con persone sconosciute o anche conosciute da anni che prendono le mie locandine, i miei corsi, le mie parole e li usano per i loro.
Una grande delusione, personale e professionale.
Il fallimento lo lascio a loro, vuol dire che si valutano ben poco capaci, se per produrre qualcosa sanno solo venire qui o li a prendere il mio lavoro.
Perciò oggi voglio parlare di una ingannatrice professionale, una che si è presa gioco di artisti del calibro di Georges Annenkoff, Pierre Bonnard, Rodolphe-Théophile Bosshard, Bourdelle, Braque, Marc Chagall, Jean Cocteau, Hermine David, Robert Delaunay , André Derain, Giorgio di Chirico, Raoul Dufy, Foujita, Goerg, Chas Laborde, Fernand Léger, Lurçat, Henri Matisse, Modigliani, Chana Orloff , Man Ray, Chaim Soutine , Roualt , e Zadkine.
Maria Abramowicz, meglio conosciuta come Maria Lani, convince più di cinquanta artisti a realizzare un suo ritratto, raccontando che sarebbe servito per un film fantastico, in cui il quadro avrebbe preso vita.
Il film era un invenzione, Maria Lani non era neanche un attrice ma una stenodattilografa, a vederla piuttosto insignificante, ma secondo Jean Cocteu con una incredibile forza ipnotica.
Riesce, con un altro stratagemma, ad emigrare negli Stati Uniti negli anni 40 portando con se gran parte delle opere-tutte rubate- e lì le vende.
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