Con e senza limite |
Nonostante il tempo fosse incerto.
Nonostante la stanchezza di giorni di lavoro lontani da casa in una lingua che si confonde a volte dentro di me come vino nell'acqua, senza riuscire a distinguere quella che scelgo per parlare.
Nonostante uscire sia stata una forzatura, che la voglia di starsene al caldo, a riposare è sempre presente e a volte prepotente.
Poi è iniziato a piovere pure, e c'era tanto vento.
Sulla strada di ritorno a casa vedo un arcobaleno.
Mi fermo sul ciglio della strada, dove potevo farlo senza pericoli inutili per nessuno.
Davanti a me c'era lui, larcobaleno, ma per forza nella foto entrava anche il cartello.
In quei momenti lì non è che hai tempo, devi scattare e ripartire, non puoi scegliere un altra angolazione.
Allora il limite è entrato come parte integrante di quello che accadeva.
Allora il limite diventa un opportunità .
Se vai piano godi, se vai veloce non vedi. Se ti fermi anche un istante, puoi allargare la tua visione.
Amare i nostri limiti, integrarli, utilizzarli per cogliere qualcosa che senza di loro non potremmo avere.
Senza distruggerli, far finta che.
Ma vivere, bene, meglio, nonostante.
Accettiamo i limiti che ci sono, ci saranno sempre, e sono utili a qualcosa.
Gli studenti mi hanno raccontato che all'università si usano droghe per restare svegli e poter studiare senza dover dormire.
Se è così. i nostri limiti umani sono diventati intollerabili, da noi e dalle società in cui viviamo.
Come se dovessimo essere perfetti sempre, in forma sempre, al massimo sempre, svegli, produttivi, attivi.
I limiti non sono sempre per forza nemici. Esistono anche per tutelarci.
Per tutelare la nostra qualità della vita.