Settembre, tempo di bilanci e di propositi.
Certo, c'è crisi, ma ci mettiamo del nostro.
Incontro persone che continuano a fare colloqui, senza che nulla si concretizzi, ma intanto, si mettono in gioco, imparano, mettono da parte l'esperienza di aver parlato, aver saputo o dovuto rispondere delle proprie esperienze, dei propri punti forti e deboli, dei successi e dei fallimenti.
In questi casi la sfida è restare positivi.
Al di là di ciò che ci diciamo, che tutto va bene, per chi fa il mio lavoro è questione di sfumature, e la voce tradisce la tristezza, la demotivazione, anche a volte una leggera tendenza a lasciarsi andare, sentirsi sconfitti.
Un altra tipologia che mi colpisce sono quelli che dicono di voler un lavoro, ma poi, appena c'è l'opportunità di farsi conoscere, si " dimenticano" di inviare il cv, non danno seguito al colloquio, vogliono troppe rassicurazioni, descrizioni e a volte c'è solo il tempo di dire: ehi, sta partendo un treno, che fai, sali?
Nel mio lavoro poi i treni sono spesso a brevissima percorrenza, i nostri ingaggi durano un giorno per lo più, a volte alcuni progetti di formazione possono richiedere 3 o 4 giorni, e poi il treno si ferma, aspetti anche tre/sei mesi per essere pagato e soprattutto, non sai quando passerà il prossimo treno.
Cosa si fa?
Non possiamo cambiare gli altri, il mondo lì fuori, ma possiamo "solo" cercare di essere sinceri con noi stessi, prepararsi a salire sul treno e cercare aiuto se serve.
Davanti all'obiezione che ci vogliono soldi anche per quello, dico no.
Non è sempre vero.
Ci sono ottime scuole che offrono giornate di sensibilizzazione totalmente gratuite, laboratori accessibili, volontari che mettono a disposizione la (tanta) professionalità .
Il fatto è che a trovare le scuse per non fare siamo proprio bravi.
A proposito, tu...
hai aggiornato il cv?