E’ un processo sociale e manageriale attraverso il quale individui e gruppi di individui ottengono ciò di cui hanno bisogno creando e scambiando dei prodotti e valori con altri.
Uno strumento trasversale, applicabile in molteplici ambiti, dall'azienda alla persona,
alle idee, ai beni o ai servizi, ad un singolo progetto o una presentazione in pubblico.
• I consumatori fanno 'marketing' quando cercano le merci di cui hanno bisogno ai prezzi che possono permettersi.alle idee, ai beni o ai servizi, ad un singolo progetto o una presentazione in pubblico.
• Quando le persone cercano lavoro, fanno marketing di sé stessi
Il marketing esiste ogni volta che le persone decidono di soddisfare i bisogni e desideri attraverso scambi.
Il marketing è l’insieme di attività tese ad influenzare la scelta.
Il marketing vero, non deve essere confuso come vendita di fumo, creatore di illusioni, apparenze, false necessità.
Il marketing fa scoprire bisogni reali, propone nuovi utilizzi, scambi proficui per entrambe le parti.
Il resto non è marketing ma Pubblicità' ingannevole.
Agli articoli 19-27 del nuovo codice del consumo sono stabilite le norme per la tutela dei consumatori a proposito di pubblicità' ingannevole.
Il primo principio ricorda come la pubblicita' debba essere palese, veritiera e corretta.
Caso per caso, l'autorità' preposta (o la magistratura) valuterà' se siano o meno stati rispettati tali principi.
PER PUBBLICITÀ' SI INTENDE qualsiasi forma di messaggio diffuso, in qualsiasi modo, nell'esercizio di un'attività commerciale, industriale, artigianale o professionale allo scopo di promuovere la vendita di beni mobili o immobili, la costituzione o il trasferimento di diritti ed obblighi su di essi oppure la prestazione di opere o di servizi;
La pubblicita' deve essere valutata nella sua completezza, con particolare attenzione:
alle caratteristiche dei beni o dei servizi, quali la loro disponibilita', la natura, l'esecuzione, la composizione, il metodo e la data di fabbricazione o della prestazione, l'idoneita' allo scopo gli usi, la quantita', la descrizione, l'origine geografica o commerciale, o i risultati che si possono ottenere con il loro uso, o i risultati e le caratteristiche fondamentali di prove o controlli effettuati sui beni o sui servizi;
al prezzo o al modo in cui questo viene calcolato, ed alle condizioni alle quali i beni o i servizi vengono forniti;
alla categoria, alle qualifiche e ai diritti dell'operatore pubblicitario, quali l'identita', il patrimonio, le capacita', i diritti di proprieta' intellettuale e industriale, ogni altro diritto su beni immateriali relativi all'impresa ed i premi o riconoscimenti.
E' PUBBLICITÀ' INGANNEVOLE SE:
in qualunque modo, compresa la sua presentazione, sia idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali e' rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente;
non e' riconoscibile in quanto tale. Il messaggio pubblicitario diffuso a mezzo stampa dovrà' essere distinguibile dagli altri testi, rendendolo chiaramente percettibile ed inconfutabile nella sua natura grazie a grafica ed espressività';
utilizza i termini garanzia e garantito (e simili) non accompagnati da chiare precisazioni su contenuto e modalità' della garanzia offerta. Se la brevità' del messaggio non consentisse di riportare integralmente queste informazioni, dovrà' esserci un rimando sintetico ad un testo (facilmente reperibile dal consumatore) con queste informazioni;
e' subliminale (ad es. un presentatore TV che utilizza un prodotto chiaramente riconoscibile, di fatto pubblicizzandolo, ma non all'interno di uno specifico spazio pubblicitario);
nel caso di pubblicità' per bambini o adolescenti, minaccia la loro sicurezza e, in particolare, abusa della loro naturale credulità' e mancanza di esperienza. L'uso di bambini e adolescenti non e' consentito nei messaggi diretti agli adulti per suscitare in chi guarda emozioni e decisioni, approfittando della commozione e dei sentimenti che negli adulti suscitano i piu' giovani;
riguardando prodotti suscettibili di porre in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori, ometta di darne notizia in modo da indurre i consumatori a trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza;
LA PUBBLICITÀ' COMPARATIVA
E' ammessa la pubblicità' comparativa, ovvero la pubblicità' che identifica in modo esplicito o implicito i prodotti di un concorrente, solo a determinate condizioni (e naturalmente se non ingannevole):
deve confrontare beni o servizi che soddisfano gli stessi bisogni o si propongono gli stessi obiettivi;
deve confrontare oggettivamente una o più' caratteristiche essenziali, pertinenti, verificabili e rappresentative, compreso eventualmente il prezzo, di tali beni e servizi;
non deve ingenerare confusione sul mercato fra operatore pubblicitario ed un concorrente o tra i marchi, le denominazioni commerciali, altri segni distintivi, i beni o i servizi dell'operatore pubblicitario e quelli di un concorrente;
non deve discreditare o denigrare marchi, denominazioni commerciali, altri segni distintivi, beni, servizi, attivita' o circostanze di un concorrente;
per i prodotti recanti denominazione di origine, si riferisce in ogni caso a prodotti aventi la stessa denominazione;
non deve trarre indebitamente vantaggio dalla notorietà' connessa al marchio, alla denominazione commerciale o a altro segno distintivo di un concorrente o alle denominazioni di origine di prodotti concorrenti;
non deve presentare un bene o un servizio come imitazione o contraffazione di beni o servizi protetti da un marchio o da una denominazione commerciale depositati.
In conclusione:
da qualunque parte siate, persona, scuola o organizzazione se pensate di fare marketing (o giustizia) denigrando altre professioni o affermando il falso su ciò che siete in grado di fare non è marketing.
Sono solo azioni scorrette anche punibili penalmente.
Visto che il nostro lavoro dovrebbe riguardare anche la corretta comunicazione interpersonale, stiamo attenti a ciò che affermiamo circa il nostro operato e quello degli altri.