Molte persone sono contrarie al marketing, hanno paura di essere manipolati, di comprare cose inutili, aria fritta.
Allora cosa fate quando vi presentate ad un colloquio di lavoro o proponete voi stessi in altri contesti?
Se la risposta é la stessa, vuol dire che il VOSTRO approccio è basato sulla manipolazione e sul considerarvi inutili, ed aria fritta.
Sul fingere per essere scelti.
Sul fingere per entrare in relazione.
Il marketing è infatti relazione, e il marketing personale è uno strumento di orientamento e di bilancio sia con gli altri che con se stessi.
Anche quando proponiamo un servizio, questo verrà passato e veicolato da come comunichiamo noi stessi.
Da ciò che crediamo intimamente di noi.
Per essere scelti bisogna scegliersi, accettarsi, piacersi, convincersi per primi.
In ogni momento, comunichiamo noi stessi, con il nostro linguaggio, i vestiti, i gesti, i toni della voce, le risposte che diamo, le nostre assenze, le nostre ossessioni, la fiducia, la paura.
Prima di andare "fuori" bisogna essere consapevoli noi dei nostri punti di forza e di debolezza (la swot personale) ed essere disponibili e desiderosi di migliorarci continuamente.
Se consideriamo il marketing come lʼarte di generare un autentico valore per il cliente, la promozione di noi stessi comincia dal riscoprire e coltivare il proprio valore e saperlo diffondere, comunicare, condividere.
Con vero interesse per noi e lʼaltro. Rispetto per noi e per lʼaltro.
E…per chi proprio il marketing non sa cosʼè, un ottimo consiglio è di cominciare con lʼeducazione.
Errato considerare lʼaltro un mero contenitore o destinatario per i nostri messaggi, ma una persona con gusti e personalità , emozioni e preferenze.
Se siamo noi a proporci attenzione alle modalità predatorie: mi interessi per quello che TU puoi fare per me, per quello che TU hai costruito, per i TUOI contatti etc etc.
COSA PUOI FARE TU PER L'ALTRO?
Partendo da cosa vuoi, cosa ti fa piacere fare insieme all'altro.
Il marketing non è usare. Nè abusare.
E' creare relazioni e valore condiviso.
Il nostro vantaggio (e svantaggio) competitivo siamo noi.
Cosa possiamo fare nel pratico?
Frequentare corsi di sviluppo competenze o percorsi individuali, meglio se esperienziali, che coinvolgono il saper fare, lo sperimentare piuttosto che unicamente parlare al cognitivo.
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«Prima di convincere l’intelletto occorre toccare e predisporre il cuore».
B. Pascal