Giorni intensi, pieni.
Di incontri, convegni, conferenze, pittura che ritorna a riempire le mie mani, ascolto di nuove persone, crescita con altre.
Preparo laboratori, uno tra due giorni, il Problem solving creativo con lo strumento dei 6 cappelli di De Bono.
Ho bisogno di fare prove e trovare musiche anche, che possano non dico piacere a tutti, ma almeno non disturbare nessuno.
Ascolto di me, ritornare frenetica come qualche anno fa, da non avere il tempo per sentire tutte le emozioni, per goderle.
Una trottola che sfiora ma non tocca, e se tocca cade.
Parole che ho ascoltato in questi giorni tornano, ballano tra loro e con me, Kairos (καιρός) dicono sia il tempo dell'opportunità.
Ecco, lo colgo, e sento com'è di solito averne di più di questo ritagliato, sovrapposto, tra il desiderio di poter approfondire tanti incontri e l'impossibilità di farlo.
Allora faccio un pezzo per volta, applico i miei strumenti di gestione del tempo, quelli che insegno e so quanto sono utili agli altri che li apprendono e a me, ovviamente quando li metto in pratica.
Perciò sono passata velocemente anche tra voi, a dirvi di lasciare, se potete, un tempo cuscinetto, un ammortizzatore, tra le cose che fate.
Se un incontro dura ad esempio 50 minuti e non 60, è proprio per darmi il tempo di accompagnare fisicamente l'altro alla porta, bere un caffè, un bicchiere d'acqua, respirare, insomma avere uno spazio di tempo per occuparmi dei miei bisogni fisici prima di riiniziare con un altra persona, con una telefonata, un altro impegno.
I cuscinetti assorbono quei contrattempi, e ci consentono di prenderci cura di noi stessi, anche solo dei bisogni fisici. Smettere di correre perennemente.
Dall' America mi è rimasto impresso "let me grab a coffee".
Anche il caffè è da afferrare al volo, ingurgitare, senza assaporare.
Respiro, fatelo anche voi mentre leggete qui.
Una pausa che non toglie tempo ma da serenità. Respira.
Senti l'aria che entra e che esce. E mentre esce lascia andare i pensieri e le tensioni.
Buona giornata.
Di incontri, convegni, conferenze, pittura che ritorna a riempire le mie mani, ascolto di nuove persone, crescita con altre.
Preparo laboratori, uno tra due giorni, il Problem solving creativo con lo strumento dei 6 cappelli di De Bono.
Ho bisogno di fare prove e trovare musiche anche, che possano non dico piacere a tutti, ma almeno non disturbare nessuno.
Ascolto di me, ritornare frenetica come qualche anno fa, da non avere il tempo per sentire tutte le emozioni, per goderle.
Una trottola che sfiora ma non tocca, e se tocca cade.
Parole che ho ascoltato in questi giorni tornano, ballano tra loro e con me, Kairos (καιρός) dicono sia il tempo dell'opportunità.
Ecco, lo colgo, e sento com'è di solito averne di più di questo ritagliato, sovrapposto, tra il desiderio di poter approfondire tanti incontri e l'impossibilità di farlo.
Allora faccio un pezzo per volta, applico i miei strumenti di gestione del tempo, quelli che insegno e so quanto sono utili agli altri che li apprendono e a me, ovviamente quando li metto in pratica.
Perciò sono passata velocemente anche tra voi, a dirvi di lasciare, se potete, un tempo cuscinetto, un ammortizzatore, tra le cose che fate.
Se un incontro dura ad esempio 50 minuti e non 60, è proprio per darmi il tempo di accompagnare fisicamente l'altro alla porta, bere un caffè, un bicchiere d'acqua, respirare, insomma avere uno spazio di tempo per occuparmi dei miei bisogni fisici prima di riiniziare con un altra persona, con una telefonata, un altro impegno.
I cuscinetti assorbono quei contrattempi, e ci consentono di prenderci cura di noi stessi, anche solo dei bisogni fisici. Smettere di correre perennemente.
Dall' America mi è rimasto impresso "let me grab a coffee".
Anche il caffè è da afferrare al volo, ingurgitare, senza assaporare.
Respiro, fatelo anche voi mentre leggete qui.
Una pausa che non toglie tempo ma da serenità. Respira.
Senti l'aria che entra e che esce. E mentre esce lascia andare i pensieri e le tensioni.
Buona giornata.