Né ancora inventarsi, né reinventarsi.
E' un primo, onesto passo di autovalutazione obiettiva di noi stessi, quella che può avvenire quando riconosciamo di essere bravi senza preoccuparci di apparire immodesti,
smettiamo di negare i punti di debolezza e iniziamo a valutarli come opportunità per la nostra crescita, per renderci ancora più sani e forti.
L’invito è di mettere da parte le idee preconcette, quello che vorremmo essere, quello che gli altri vorrebbero che fossimo, quello che pensiamo di dover essere e quello che gli altri pensano che siamo.
Creiamo uno spazio di vuoto fertile, atto ad accogliere l’osservazione di cosa siamo effettivamente, in un dato momento.
Quando inizi la tua lista personale, è possibile che utilizzerai automaticamente frasi che contengano verbi di dovere, volere e potere.
Non è ancora il momento, né di generazione di nuove idee, né di saltare a cosa vorresti fare o senti di dover fare.
Adesso va “solo” osservato ciò che c’è.
Come quando prima di andare a fare la spesa, apri frigo e dispensa, fai un rapido inventario di ciò che hai già per procurarti ciò che ancora ti serve.
Chi non cucina e non ha neanche idee di come riempire il frigorifero ( può capitare per molti motivi; cose che per altri sono ovvie, per alcuni sono esperienze totalmente estranee) può pensare alla televisione: in questa fase vi occupate solo di conoscere la programmazione, che è diverso da accendere la tv per leggere Televideo e rimanere attaccati al video a guardare le televendite.
Spegnete la TV.
Il compito è solo di sapere cosa c’è.
Proprio perché ognuno di noi ha i suoi mezzi per fare i compiti o evitarli, le sue paure di trovare il frigo vuoto o il cibo marcio, la scoperta di se può essere intrapresa in molti modi e luoghi, con sfumature e con obiettivi diversi, da soli o coadiuvati da un coach, un counselor, uno psicoterapeuta.
L’aiuto di un facilitatore della comunicazione può rendere il processo più efficace, come quando ad esempio sai già sciare e poche lezioni ti restituiscono in breve tempo l’abilità acquisita in passato.
Correggere subito gli errori ti permetterà di godere le discese con meno sforzo, divertirti di più e provare nuove piste.
Ci sono persone che non sopportano l’idea di venire corretti e neanche di poter avere aree di miglioramento, nonostante sciare meglio possa favorire solo loro stessi.
Altri preferiscono provarci da soli, con grande sforzi di tempo ed energie, fallendo ripetutamente o con successo.
Se il tuo obiettivo è provare di essere in grado di fare tutto sempre e bene, senza aiuti esterni, va bene, ma attenzione a non disperdere tutte le energie, tempo e tentativi nel processo e non nel risultato.
Anche qui, scegli il tuo stile, fai ciò che hai sempre fatto o prova a cambiare strada per una volta.
E’ rassicurante mangiare sempre allo stesso ristorante, ma cambiare fa gustare nuovi sapori.
Preferisci guidare tu l’auto, ma il taxi può farti scoprire qualche scorciatoia o farti riposare un po’.
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